In Italia il 95% delle imprese sono di natura medio-piccola. Oltre alle difficoltà legate alle problematiche della legislazione in materia di lavoro è fondamentale considerare le cosiddette "high performance work and human resource management practices" sviluppatesi in Europa dall’inizio degli anni ottanta.
Il resoconto del convegno
Il mondo del lavoro, o meglio, quello delle PMI italiane viaggia a grandi falcate sempre più verso il modello di gestione del personale. Superato il vecchio concetto del modello fordista, la gestione delle risorse umane si affaccia sul nuovo palcoscenico aziendale, portando con sè una serie di pratiche considerate innovative e di fatto indispensabili. Tra queste: procedure accurate di selezione, programmi intensivi di formazione e sviluppo, promozioni interne, definizione flessibile delle mansioni e della loro attribuzione, lavoro di gruppo, forme di ricompensa individualizzata e variabile (come le retribuzioni legate alla performance), misure di comunicazione e coinvolgimento dei dipendenti.
Da quanto espresso consegue infatti l’esigenza sempre maggiore di soluzioni che consentano di recuperare nuovi fattori di competitività valorizzando le competenze professionali reperibili, ottimizzandone l’impiego, contenendo contemporaneamente il costo del lavoro ed usufruendo dei fattori di flessibilità gestionale consentiti dalle vigenti disposizioni di legge e di CCNL. Le PMI che non dovessero operare secondo tale approccio sono infatti destinate a subire una perdita della capacità di crescita economica rispetto alle realtà più evolute ed innovative, ponendo in tal modo a rischio, nel medio periodo, il proprio posizionamento sul mercato.